Se stai leggendo questa newsletter sei davanti al tuo PC o, più probabilmente, ha in mano il tuo smartphone e sei connesso ad internet… bene, comincia a preoccuparti, almeno un po’.
L’Italia è il quinto Paese al mondo colpito da attacchi hacker che, nel 2023, sono cresciuti del 184% raggiungendo quota 7.068 a livello globale. Una tendenza confermata anche nel 2024: nel solo mese di gennaio, infatti, la Polizia Postale ha rilevato 1.008 i casi di sicurezza cibernetica di cui oltre 60 ritenuti critici. Un'impressionante frequenza di 2 attacchi al giorno che hanno investito pubblica amministrazione, servizi e aziende ma anche molti privati cittadini.
Basta un click su un link compromesso per “aprire le porte” ad un ransomeware, un tipo di virus che prende il controllo del computer ed esegue la crittografia dei dati prendendoli, sostanzialmente, in ostaggio fino al pagamento di un riscatto (nell’80% dei casi chi paga viene attaccato una seconda volta) o ad un intervento tecnico risolutore non sempre possibile. Un vero spauracchio per le aziende.
Ma sono decine i malware in grado di fare breccia anche nelle migliori difese digitali: figuriamoci attraverso la permeabilità dei dispositivi di uso quotidiano… Pensiamo ai furti di identità. I pirati informatici si impossessano di password, nomi utenti, dati bancari, numeri di carta di credito e altri dati personali e li utilizzano per fingersi persone che in realtà non sono.
Come proteggersi?
Per i privati cittadini le difese sono riconducibili al buon senso e a qualche precauzione. Ecco alcuni esempi:
Creare password complesse, che includano simboli, numeri, lettere sia maiuscole sia minuscole e non utilizzare le stesse password per più servizi.
Assolutamente non inviare informazioni personali o condividere le proprie credenziali e cambiarle con frequenza.
Abilitare la funzione di autenticazione a due fattori su tutti i servizi online
Aggiornare puntualmente app, dispositivi, software e antivirus e app per prevenire o correggere vulnerabilità.
Evitare di cliccare link o aprire allegati inviati da mittenti sconosciuti.
Utilizzare browser sicuri per la navigazione su Internet e installare firewall.
Evitare l’utilizzo di reti Wi-Fi non sicure preferendo reti virtuali private (VPN);
Le aziende non possono più fare a meno di investire in Cloud Security, protezione dei database e dei sistemi con firewall e software di sicurezza, nonché su un regolare backup dei dati importanti ma, soprattutto, formazione del personale, i processi e i comportamenti… Nella maggior parte dei casi, infatti, è l’errore umano che apre una crepa nel sistema di difesa che, peraltro, viene messo sotto pressione da malware sempre più sofisticati. Situazioni in cui anche i più sofisticati sistemi di difesa vanno in crisi e soccombono.
Per questo la cyber-assicurazione è diventata una scelta necessaria per molte realtà con una previsione di crescita del 24% entro il 2030 per un totale di oltre 84 miliardi di dollari stimati nel mondo. Un contesto che rappresenta anche una spinta innovativa per le aziende assicurate che tendenzialmente si allineano a standard adeguati dimostrando una migliore resilienza informatica con specifici strumenti.
Se sei un imprenditore o l’amministratore di una società puoi contattarci per avere maggiori informazioni e studiare insieme un prodotto assicurativo su misura per la tua realtà.
Le polizze cyber risk non sono solo per aziende o società perché a tutti basta un click per mettersi nei guai. Bonini Assicurazioni non ti lascia solo con una speciale protezione digitale, al costo di 14 euro al mese, che, nel caso di violazioni, garantisce assistenza malware, ricostruzione archivi, dati e programmi, oltre al risarcimento danni a terzi causati dalla divulgazione di dati dal database dell’assicurato.
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